ALZATEVI, ANDIAMO…!

Sono da poco tornato, treno 13.38 Roma Termini – Lecce…difficile poter descrivere questa esperienza…ma ci proverò; (vedi foto)  Parto da Nardò, stanco, preso dal panico per una scelta definitiva che si avvicina inesorabilmente…e si sa il “per sempre” è difficile umanamente da accettare e con una serie di difficoltà che però nonostante tutto rendono anche più bella la strada! Ritorno carico di nuove storie da raccontare, con una pace interiore riacquistata, con un processo di abbandono riavviato…;Sono nel treno, viaggio da solo in una fredda cabina da sei posti che praticamente trasformo in una cuccia…strano, mi dico, mai capitato di viaggiare proprio da solo…; dormo, alle 4 del mattino il treno fa sosta a Salerno, riparte! Tento di riprendere sonno, si apre burrascosamente la porta della cabina, un ragazzo entra e dice (in dialetto salernitano…) “oh ci fai nascondere qua…??!” confusamente rispondo – certamente –  Chiama gli amici dicendo loro di aver trovato uno tranquillo ed entrano tre ragazzi che mi hanno detto erano scappati di casa e senza biglietto…;  sperano non passi più il controllore e nel frattempo (già, dicevano di averne fatte 9…) mi offrono una canna – no grazie, non fumo passato da anni il tempo delle canne- ; iniziano a raccontarmi qualcosa di loro e poi iniziano ad informarsi di me; sei fidanzato??  – mi chiedono – rispondo – si, certamente – ah bene, da quanto tempo? È bella la tua ragazza? Ti fa mai incazzare come le nostre? Rispondo  – tra poco facciamo 8 anni che siamo fidanzati, diciamo che è carina…e mi fa arrabbiare tante volte…;-) – proseguono –  bene, e tu che farai nella vita? – Rispondo: tra non molto divento prete… – ; uno si gira e fa – meno male doveva essere tranquillo a questo!? – e l’altro: che bello, hai la fedina con Gesù (tenevo da qke giorno un rosario ad dito)…quindi qdo parlavi della tua fidanzata parlavi della Madonna? – sorrido, assicuro che nn avrei chiamato nessuno…e inizia un lunghissimo discorso sulla Chiesa (la fidanzata), Gesù etc etc. devo ammettere che le loro tristi storie mi hanno molto commosso e mi hanno dato occasione di iniziare il cammino col piede giusto…siamo scesi insieme a Termini, ci siamo ringraziati e salutati con un bel caffè…; Arrivo, stanco morto, all’Abbazia e mi incontro con Padre Emanuele – tipo tostissimo – che mi avrebbe seguito in quei giorni; (sveglia 3.15!!!) un lungo cammino fatto insieme, davvero bello, in cui con l’aiuto di Dio veramente – o almeno credo –  posso dire di aver riavviato un processo di abbandono che stava davvero arrugginendo…ho ripercorso tutta la mia vita e la mia storia, sono rientrato in quelle stanze che mi facevano paura…ma vinta questa nessuna stanza è mai così buia che pure un fiammifero non ne possa fare una luce sufficiente da poterci vedere qualcosa, entrare, trovare l’interruttore principale e accendere la lampadina; ho rivisitato soprattutto la mia “difficile” adolescenza, dove da un eccesso di sia pur “piacevole” (passi il termine) peccato, in cui il corpo femminile era finalizzato solo ad appagare un senso di vuoto che cercava di essere riempito in quel modo stravagante, da un rifiuto di ogni istituzione, in particolare la Chiesa, (oggi la fidanzata…) con articoli, dibattiti e quant’altro, sono passato ad un altro eccesso in cui Dio ha iniziato a riempire quel vuoto prendendomi per mano per camminare con Lui sulla strada della vita…; chissà, forse quell’incontro sul treno con quei ragazzi che capivo bene nei loro racconti erano un segno per ricordarmi come dice San Paolo, che mi ha accompagnato in questi giorni, che “per grazia di Dio sono quello che sono e la grazia di Dio non è stata vana in me” …per ricordarmi sempre (come ridiceva il monaco) che forse oggi chissà cosa ne avrei fatto della mia vita se avessi continuato ad essere sordo al Suo passaggio! “Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al ministero: io che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede; (…) Cristo infatti è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in Lui per avere la vita eterna.” (1Tim 1, 12-16)

 

Naturalmente poi c’è da raccontare l’episodio della signora rimasta chiusa fuori (mi chiamava la notte lanciandomi pietre alla finestra io me la sono praticamente fatta addosso…nn pensavo mica fosse rimasta chiusa fuori…)e della vecchia che quando sn venuti a trovarmi Pier paolo e MiCHIela mi ha inseguito con la mazza…insultandomi, ha sputato mentre passavamo e…non si capisce il perchè…! 🙂 …ed ora di nuovo qui…alzatevi, andiamo!!!